Architetto: | Bernhard & Kögl (DE) |
Zumtobel. La luce.
Architetto: | Fernando Menis (ES) |
Per realizzare il progetto, Zumtobel ha sviluppato una soluzione speciale, che nel frattempo è diventata la variante di un prodotto standard: SUPERSYSTEM outdoor. Si tratta di un corpo illuminante LED per esterni, concepito per creare scenografie multizonali in piazze e strade. Ogni apparecchio possiede un certo numero di tubi LED, che, con opportune ottiche, pongono accenti mirati e migliorano anche il comfort visivo e il senso di benessere delle persone. Nelle ore serali, la luce installata da Zumtobel esalta il fascino naturale della piazza del paese, conferendole un effetto mistico e creando un’atmosfera carica di emozione, sempre in armonia con la natura.
Il progetto “Bürchen Mystic”, nato dalla collaborazione tra Fernando Menis e Zumtobel, è diventato così una nuova attrazione per i turisti, destinata a fruttare nuovi posti di lavoro e a porre fine alla dipendenza economica dalle seconde case. Ma non è tutto: il paese è ora un luogo di vita più appetibile anche per i suoi abitanti. Una piazza un tempo sempre vuota è diventata oggi un animato luogo d’incontro di residenti e visitatori.
Zumtobel. La Luce.
Committente: | Comune di Lech am Arlberg, Lech am Arlberg (AT) |
Progettazione illuminotecnica: | Dieter Bartenbach, Innsbruck (AT) |
Installazione impianti elettrici: | Elektro Müller, Landeck (AT) |
Dallo scorso inverno Lech si è avvolta in una luce perfetta, merito di un raffinato progetto seguito da Dieter Bartenbach in stretta collaborazione con Zumtobel. Una nuova illuminazione LED accentua e mette in scena volutamente l’immagine notturna di Lech con i suoi elementi più tipici. Gli apparecchi installati, costruiti appositamente per questo progetto, dissolvono la loro luminosità in tanti punti luce LED, con il risultato di non abbagliare i passanti. Non solo, ma ora l’illuminazione risulta molto più precisa e mirata di prima. A tale scopo i punti luce LED sono stati meticolosamente fresati. Un altro pregio del sistema scelto è la sua costruzione di tipo modulare: gli apparecchi si possono cioè configurare con un numero variabile di punti luce LED, da 6 a 34, ognuno dei quali assorbe circa 2 Watt. In pratica la situazione di luce può essere adattata al fabbisogno. Zumtobel ha poi provveduto a diversificare anche i tipi di pali, che variano a seconda della loro ubicazione.
Il modo di gestire la nuova illuminazione è ben dosato: dall’inizio del tramonto alle dieci di sera sono illuminate tutte le parti del paese, in seguito si spengono le proiezioni di luce sulle facciate e da mezzanotte si riduce l’illuminazione stradale, l’unica che rimane accesa a un livello minimo. I livelli di luminosità sono coordinati da un raffinato sistema di comando su base web: ogni singolo apparecchio contiene un radiosensore attraverso il quale viene regolata e accesa o spenta la luce. Si può dire insomma che questo territorio alpino ha fatto suo il principio della “Smart-City”.
E non è solo sotto il profilo ottico che la nuova illuminazione comunale rappresenta un vero guadagno. La precisione con cui sono proiettati i fasci di luce, l’efficacia della schermatura dall’abbagliamento e le regolazioni danno un importante contributo alla sostenibilità. Gli apparecchi LED sono molto più efficienti ed anche molto più ecologici dei tradizionali lampioni che con la loro emissione diffusa disperdono inutilmente in cielo oltre la metà dell’illuminazione. Si riesce così a ridurre sensibilmente anche l’inquinamento luminoso e il disturbo arrecato al mondo animale.
Zumtobel. La luce.
Committente: | Casinos Austria AG, Vienna (AT) |
Architetto: | Art-Arch 23, (Arch. DI Albrecht Prokop und Mag. art Rudolf Troppmair), Innsbruck (AT) |
Progettazione illuminotecnica: | Art-Arch 23, (Arch. DI Albrecht Prokop und Mag. art Rudolf Troppmair), Innsbruck (AT) |
Illuminotecnica: | Art-Arch 23, (Arch. DI Albrecht Prokop und Mag. art Rudolf Troppmair), Innsbruck (AT) |
Progettazione impianti elettrici: | Elektro Kirchmann, Langen bei Bregenz (AT) |
Installazione impianti elettrici: | Elektro Kirchmann, Langen bei Bregenz (AT) |
Zumtobel. La luce.
Committente: | OC Mirage, Žilina (SK) |
Architetto: | Michal Diviš Architekti s.r.o., Žilina (SK) |
Progettazione impianti elettrici: | Marsy, spo. s.r.o., Banska Bystrica (SK) |
Installazione impianti elettrici: | Hard - Soft Technologies, s.r.o, Žilina (SK) |
Imprenditore generale: | Ing. George Trabelssie |
In stretta collaborazione con gli architetti si sono studiati moderni sistemi d’illuminazione e di comandi per tutti i passaggi, spazi ricreativi e ristoranti, con lo scopo di dare sempre un’atmosfera confortevole che metta a proprio agio. Nelle singole zone la luce è impiegata in modi anche molto differenti: possono essere scintillanti giochi di colori, o morbida luminosità generale, o anche un utile orientamento. La parte centrale della facciata dispone di un sensazionale impianto LED visibile solo al calare della sera, quando 2.000 spot LED avvolgono l’ingresso in un misterioso e luminoso guscio. I comandi DMX permettono di regolare ogni singolo apparecchio LED.
Negli interni si è cercata un’illuminazione d’alta qualità e con efficienza energetica, basata sulla luce diurna. Nella hall centrale i downlights diffondono una luminosità omogenea, mentre le linee luminose guidano i clienti lungo i percorsi. L’illuminazione principale delle corsie proviene dal sistema modulare CIELOS, montato in cluster da 2 x 2 apparecchi di colorazione neutra. Ne deriva un ambiente estremamente gradevole ed anche un soffitto di aspetto arioso.
L’impianto dei ristoranti è formato da downlights LED PANOS INFINITY, ideali per qualità di luce e resa cromatica, con l’aggiunta di elementi LED SUPERSYSTEM. Gli apparecchi sono collegati al sistema di gestione LUXMATE Professional che permette di regolarli singolarmente o raggrupparli in modo da ottimizzare il consumo energetico. La stessa illuminazione di sicurezza LED è controllata da questo intelligente sistema.
Zumtobel. La Luce.
Committente: | ARoS Kustmuseum, Aarhus (DK) |
Architetto: | Studio Olafur Eliasson, Berlino (DE) |
Progettazione illuminotecnica: | Studio Olafur Eliasson |
Progettazione impianti elettrici: | NIRAS, Aarhus (DK) |
Installazione impianti elettrici: | Risskov Installatoer Forretning A/S, Risskov (DK) |
Un arcobaleno sul tetto
„Your rainbow panorama“ è l’ultimo pezzo che va a completare il museo d’arte ARoS finito di costruire nel 2004. La costruzione cubica di nove piani, con la sua facciata di vetro e il suo spazioso viale interno, sembra quasi predestinata a questo sculturale arcobaleno. La passerella circolare situata a 50 metri di altezza misura 52 metri di diametro e poggia su sottili colonne di tre metri e mezzo che sporgono dal tetto del museo. Una volta entrati nell’anello „Your rainbow panorama“, ai visitatori si apre una strepitosa vista panoramica attraverso le vetrate. Ogni singolo vetro colorato è un pezzo a se stante, prodotto con un’apposita curvatura. Il cerchio di vetro è l’unica struttura portante del tetto. Di giorno la luce solare attraversa i vetri facendo brillare l’intera installazione nei colori dell’arcobaleno. Al tramonto e di sera la luce diurna viene sostituita da 116 apparecchi speciali Zumtobel montati ad incasso.
Per ottenere lo stesso effetto della luce diurna era necessario che nessun apparecchio fosse visibile direttamente. Gli specialisti hanno risolto il problema con un’illuminazione indiretta di sviluppo speciale: allo scopo gli apparecchi con lampade T16 sono incassati nel pavimento lungo il perimetro interno della passerella, chiusi da una schermatura calpestabile. I riflettori e i materiali sono stati ottimizzati in modo tale che la luce emessa illumini in modo simmetrico tutta la superficie del soffitto. Quest’ultimo pertanto si trasforma in una sorgente luminosa virtuale che dall’esterno fa brillare i vetri colorati, mentre dall’interno si gode il panorama in modo indisturbato.
Zumtobel. La luce.
Architetto: | Henning Larsen Architects, Kopenhagen (DK) |
Progettazione illuminotecnica: | Studio Olafur Eliasson, Berlin (DE) |
La fi gura della nuova sala concerti “Harpa” si erge come un cristallo levigato di fronte alla costa frastagliata nei pressi del porto di Reykjavik. Gli elementi a nido d’ape della facciata si fondono in un mare iridescente composto da brillanti luci multicolore. Gli effetti dei rifl essi sulla superfi cie dell’acqua rafforzano l’associazione con un fenomeno naturale facendo pensare alle misteriose aurore boreali. Insieme all’artista danese- islandese Olafur Eliasson, che ha conferito al rivestimento esterno il suo aspetto caratteristico, lo studio di architetti Larsen Architects è riuscito in un progetto che arricchisce la cosmopolita capitale dell’Islanda di un luccicante centro per concerti e conferenze. Una luce blu proveniente da sorgenti luminose nascoste immerge lo spiazzo in un’atmosfera mistica e fi ltra attraverso le sezioni in vetro fi no ai locali interni. In collaborazione con Olafur Eliasson, l’azienda Zumtobel ha sviluppato un nuovo tipo di lampada che nella forma e nel colore si integra in maniera invisibile nella struttura a prisma illuminandola grazie ai LED. Dietro il rivestimento esterno cristallino, esperienze musicali attendono il visitatore immerse in nuove dimensioni. Con le sue tre gallerie la grande sala concerti arde di rosso fi ammeggiante ed è stata denominata Eldborg, uno dei più bei vulcani dell’Islanda il cui nome signifi ca “castello di fuoco”.
Zumtobel. La Luce.
Committente: | Dornier Stiftung für Luft- und Raumfahrt, Monaco (DE) |
Architetto: | Allmann Sattler Wappner Architekten, Monaco (DE) |
Progettazione illuminotecnica: | Belzner Holmes, Heidelberg (DE) |
Illuminotecnica: | Nelzner Holmes, Heidelberg (DE) |
Progettazione impianti elettrici: | Raible + Partner, Reutlingen (DE) |
Ad accogliere i visitatori è un luminoso foyer. Le file continue TECTON e gli apparecchi a sospensione VIVO creano un’invitante atmosfera. Dallo spazioso atrio, provvisto di caffetteria e shop, si accede al cosiddetto museumbox che in undici sale racconta la storia della società Dornier e le tappe dell’aeronavigazione. Modelli di aerei, schizzi e molte altre testimonianze storiche sono esposte nelle vetrine illuminate con precisione da supporti luminosi e compatti spot LED. Il progetto illuminotecnico, che non si avvale della presenza di finestre, riesce comunque a suddividere le sale espositive in zone più scure e più chiare che danno vivacità alla mostra e spicco ai singoli oggetti. L’hangar vero e proprio presenta il fulcro del museo, vale a dire una serie di velivoli storici fra cui alcune autentiche rarità. Qui gli apparecchi SLOTLIGHT con schermature speciali assicurano un’illuminazione omogenea e priva di ombre.
La scenografia notturna della facciata esterna è opera di James Turrell: un’opera d’arte luminosa che con i suoi armoniosi cambi di colori colpisce il visitatore facendolo vivere in una nuova dimensione. Con un innovativo sistema di comando a 16 bit è possibile ottenere milioni di colori, ossia una libertà praticamente illimitata nelle composizioni di luce.
Zumtobel. La Luce.
Committente: | Galleria Centercity, Cheonan (KR) |
Architetto: | UNStudio, Amsterdam (NL); GANSAM Architects & Partners, Seoul (KR) |
Progettazione illuminotecnica: | Wilfried Kramb, ag Licht, Bonn (DE); Antonius Quodt, LightLife, Köln (DE) |
Illuminotecnica: | DMX-Steuerung: Andreas Barthelmes, Lightlife, Berlin (DE) |
Installazione impianti elettrici: | B2, Seoul (KR) |
Fotografie: | Kim Yong-kwan |
Gli apparecchi d’illuminazione installati sono 22.000; di questi 12.399 da 3,6 W in esecuzione RGB, gli altri 10.000 da 1,2 W in tonalità bianca. La concezione dei pixel a luce indiretta estensiva garantisce non solo luminanze armoniose ma anche una spiccata efficienza della superficie illuminata.Quest’installazione unica nel suo genere è stata realizzata collaborando con il rinomato studio di lighting design ag Licht di Bonn e con l’altrettanto famoso studio di architetti UN Studio di Amsterdam.
Le animazioni, studiate al computer dall’UN Studio, sono integrate anche nel lighting design. Con i comandi DMX gli spot LED sono programmati uno per uno in modo da trasferire sulla superficie le animazioni fin nel minimo dettaglio. Il congiunto di tutti i LED fa nascere sulla facciata messaggi e immagini vive.
La Galleria Centercity rappresenta pertanto un esempio magistrale di come le facciate possano diventare elementi interattivi di un contesto urbano e di come gli spazi cittadini possano essere strutturati dalla luce. Tutto questo senza che la luce, indiretta e schermata, provochi alcun disturbo sulla limitrofa zona abitata.
Zumtobel. La Luce.
Zumtobel. La Luce.
“Per la scenografia della facciata il nostro obiettivo era quello di animare una superficie tanto grande da poter dare la stessa impressione sia di giorno che di notte. Volevamo che il design della luce rispecchiasse la stratificazione della facciata e il gioco dei profili che si sovrappongono. Alla fine ci è venuta l’idea di proiettare la luce dai profili dell’involucro verso il guscio interno, cosa che siamo riusciti a realizzare perfettamente con il supporto di Zumtobel.” |
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“Nell’impressione che dà la Galleria Cheonan, la cosa più interessante è che la disposizione dell’atrio e gli effetti moiré della facciata producono illusioni ottiche, come se gli elementi strutturali cambiassero formando doppie immagini. Ne deriva un aspetto d’insieme che non rimane mai immutato.” |
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Committente: | Allreal Generalunternehmung AG, Zurigo (CH) |
Architetto: | Nüesch & Partner Architekten, Volketswil (CH) |
Progettazione illuminotecnica: | Linda Bohorc, HEFTI. HESS. MARTIGNONI. Zürich AG, Zurigo (CH) |
Progettazione impianti elettrici: | R+B engineering ag, Sargans (CH) |
Installazione impianti elettrici: | Elektro Compagnoni AG, Zurigo (CH) |